Cos’è un token crypto e quali sono le differenze dalle cryptovalute
Ottobre 11, 2021Che cos'è la Blockchain: spiegazione
Scopriamo cos’è la blockchain, perché è una tecnologia disruptive, come funziona e quali sono i campi applicativi dove può essere utilizzata per migliorare i processi di business.
Cos’è la blockchain e come funziona
La blockchain è una tecnologia inventata nel 2008 da parte di Satoshi Nakamoto, la cui identità è ancora sconosciuta, e applicata l’anno successivo per la prima volta con il Bitcoin, la prima cryptovaluta inventata dallo stesso.
Letteralmente blockchain significa catena a blocchi e si tratta di un registro condiviso e immutabile nel quale vengono salvate tutte le transazioni che avvengono in una rete. Queste vengono poi distribuite lungo la rete blockchain formata da nodi validatori che ripetono e convalidano la transazione lungo la rete.
Le transazioni vengono dunque tracciate e rese pubbliche all’interno della rete, con l’obiettivo di mantenere traccia di ciò che accade nella blockchain e la validità delle transazioni.
Perchè si chiama blockchain?
Si chiama blockchain per com’è strutturata, ovvero si basa su un registro digitale le cui voci sono raggruppate in “blocchi” ordinati in modo cronologico, concatenati uno all’altro e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia.
Ogni blocco contiene un puntatore hash che lo collega al precedente, una marca temporale e i dati sulle transazioni come l’indirizzo del wallet mittente e destinatario.
Il concetto base sulla quale si fonda la blockchain è la risoluzione del famoso problema dei generali bizantini. Ovvero quello di garantire che tutte le parti conoscano quel che accade e non possano essere falsificate le informazioni.
Ogni nuovo progetto nella blockchain ha introdotto un metodo per risolvere questo problema, il metodo più famoso si basa sul consenso.
In pratica, il registro viene distribuito in una rete di nodi e condiviso tra di essi, replicando e confermando la struttura del registro tra i nodi in modo che se in un nodo il registro venisse alterato tutti gli altri nodi validatori non accetteranno il suo contenuto, classificandolo come falso e invalidando il nodo stesso.
Questa tipologia di blockchain si basa su consenso e le più famose ed importanti blockchain in merito sono quelle di Bitcoin che si basa sul proof of work e quella di Ethereum che ha introdotto il proof of stake.
Tra i principali concetti di blockchain che si basano sul consenso ci sono: proof of work (PoW), proof of stake (PoS), proof of authority (PoA), proof of space, proof of personhood (PoP), proof of burn (PoB), proof of elapsed time.
Si tratta di metodologie diverse per rispondere al problema della veridicità di un dato/transazione basandosi sul consenso di altri nodi.
Dal 2008 ad oggi il concetto di blockchain si è evoluto e sono nate molteplici blockchain: private, pubbliche, ibride e sidechain. Inoltre sono nati una moltitudine di progetti Fintech aggiungendo nuove metodologie e servizi di pagamento.
Cosa può essere scambiato nella blockchain?
Nella blockchain può essere scambiata qualsiasi cosa a cui può essere dato un valore: sia beni materiali che immateriali che vengono chiamati anche asset tangibili o intangibili.
Gli asset tangibili sono beni fisici come case, auto, soldi, terreni, cibo, ecc…mentre i beni intangibili sono beni immateriali come brevetti, marchi, proprietà intellettuali.
La condivisione tra i nodi di un registro pubblico e decentralizzato facilita il tracciamento di vari asset nella rete stessa: tutti i nodi sono validatori allo stesso livello e nessuno può imporsi su altri.
Tramite la blockchain è possibile stipulare anche contratti tra le parti in formato digitale e automatizzato, i cosiddetto smart contract. Ciò che viene scritto in uno smart contract diventa legge e come in un contratto standard deve essere soddisfatto.
Tra gli asset più scambiati in ambito blockchain ci sono i token che possono essere paragonati a una sorta di equity di una società oppure un gettone per una moneta o l’attestato di proprietà di un opera d’arte come gli NFT (non-fungible token).
Qualsiasi progetto o società può essere tokenizzata ovvero essere convertita in una certa quantità di gettoni di controvalore proprio come le azioni di una società per azioni. Questa metodologia viene usata al posto delle offerte pubbliche quando si cercano nuovi investimenti e al pari delle OPA sono nate le versioni blockchain ICO (initial coin offering), IEO (initial exchange offering) ed STO (security token offering).
A differenza di ciò che avviene nelle similare OPA, l’acquisizione dei token non è regolamentata dal governo e potrebbe non garantire la proprietà o altri diritti. Infatti a causa di questa non regolamentazione a cavallo del 2017-1018 sono nate tantissime truffe di progetti che avevano incassato soldi su ICO di progetti poi mai lanciati.
Perchè la blockchain è una tecnologia disruptive?
La blockchain è una tecnologia che ha l’obiettivo di decentralizzare l’informazione anche quella relativa a transazioni monetarie. In particolare, Bitcoin si è proposto come prima cryptovaluta con l’obiettivo di sostituire la moneta cartacea e divincolarsi da un ente centrale come l’FMI o la BCE.
Di norma, le transazioni finanziarie tra più soggetti vengono mediate da un intermediario bancario che si assume la responsabilità del trasferimento monetario e garantisce la corretta transazione tra le due parti.
Solitamente questo servizio viene offerto tramite il pagamento di tariffe stabilite dalla banca e di si basa su normative nazionali o internazionali. Con l’intermediazione bancaria il mittente e destinatario non hanno alcun controllo su come avviene lo scambio e si affidano ciecamente agli enti bancari che si pongono come mediatori centrali.
Tramite la blockchain si elimina il paradigma centralizzato e si decentralizzano le transazioni, in modo che tutti fanno da trust alle mediazioni monitorando il registro pubblico. Il registro non può essere modificato in difetto ma possono solo essere aggiunte in ordine cronologico ulteriori transazioni. La tariffa di scambio dipende dal costo “GAS” per il sostentamento della rete, e tutti possono decidere di creare un nuovo nodo e contribuire alla blockchain.
Risulta dunque che la blockchain è una tecnologia disruptive per molti versi e paragonata all’avvento di internet per diversi motivi:
- Cambia il modo in cui vengono tracciati e conservati i dati;
- Permette di creare contratti di valore tra le parti senza la necessità di una persona che pone il trust come il notaio;
- Permette di avere fiducia nei dati essendo non modificabili e convalidati da una rete;
- Permette le transazioni tra pari senza la necessità di enti centralizzati.
Inoltre la blockchain può essere introdotta e utilizzata in diversi ambiti applicativi oltre che nella finanza come in Industria 4.0 per monitorare la supply chain o nel food per tracciare tutta la filiera alimentare.
Blockchain in parole semplici
Concludiamo cercando di semplificare il concetto di blockchain in parole semplici.
La blockchain è una tecnologia similare al web con una differenza sul come vengono scambiate le informazioni.
Su internet le informazioni vengono scambiate in modo univoco in un senso o nell’altro come una pallina da ping pong. Nella blockchain le informazioni vengono rimbalzate e ripetute come succede con le antenne radio.
In una comunicazione nodo-nodo ovvero computer-computer non vi è certezza se nel mezzo si inseriscono malintenzionati e possano inviare una notizia o un dato falsificato. Può accadere.
Nella blockchain si utilizza invece un libro mastro dove vengono trascritte tutte le transazioni o più semplicemente informazioni scambiate e queste non possono essere modificate da nessuno. La logica è: sono avvenute e il passato non può essere modificato.
Essendo ogni nodo un ripetitore e convalidatore di ciò che è accaduto nessun nodo può decidere di falsificare un dato, poiché se qualcuno decide di farlo viene immediatamente identificato come falso e screditato dalla rete di nodi validatori.